“Una volta che sei diventato maestro in una cosa, diventa subito allievo in un’altra” (G. Hauptmann)

 

Ecco la seconda parte del diario di viaggio di Matteo e Lorenzo, volati negli States per investire sulla qualità della loro formazione:

[…] Inizia il weekend, Brian è partito per Chicago dove terrà un corso nel fine settimana. Ne approfittiamo per visitare la città. Per fortuna troviamo un weekend di sole, perfetto per dedicarci un po’ al turismo. Scopriamo una città meravigliosa quando è soleggiata, nel weekend riusciamo a visitare più o meno tutto il Downtown, passare dallo Space Needle al Pike Market, visitare la Columbia Tower con il suo SkyView e camminare intorno ai laghi di Seattle.

La seconda settimana cambiamo clinica.

Il lunedì mattina alle 7.30 ci troviamo nella clinica di Jim, altro nostro insegnante al dottorato nonchè Presidente della AAOMPT (American Academy of Orthopaedic Manual Physical Therapy). Anche lui ci accoglie subito calorosamente, ci presenta piano piano tutto lo staff della sua clinica, la MTI Physical Therapy – First Hill, ci coinvolge da subito nel lavoro. Anche in questa clinica sono tutti Fellow, livello avanzato della formazione in Terapia Manuale.

A proposito di formazione:

negli U.S.A. la formazione dei fisioterapisti funziona in maniera significativamente diversa rispetto all’Italia. Innanzitutto dopo il College (che termina a 18 anni) si fanno 4 anni di Università “generali” (nel senso che ognuno può seguire l’indirizzo che preferisce) al termine dei quali si raggiunge il titolo di Bachelor. Dopo questi 4 anni si può accedere alla scuola di 3 anni in Fisioterapia. Per accedere a questa scuola è necessario aver raggiunto alcuni prerequisiti quali, ad esempio, corsi di un anno in Anatomia, Biologia, Fisica etc. Quindi dopo 7 anni di Università si diventa Fisioterapisti. Successivamente ci sono le formazioni avanzate che si dividono in Residency Program (1 anno), Fellowship (1 anno), PhD Program (2 anni). Questi programmi formativi specialistici sono effettuati da istituti privati associati ad Università e riconosciuti dall’AAOMPT. Quindi si tratta di formazione certificata.

Altra caratteristica è il fatto che non è possibile istituire dei corsi privati per conto proprio: chi ha frequentato un Residency Program attraverso un istituto non può fare formazione a proprio nome utilizzando il materiale e le conoscenze acquisite durante il corso di studi. Se qualcuno dovesse decidere di farlo avrebbe dei guai con la giustizia da queste parti in quanto si tratterebbe di divulgazione di materiale non autorizzata.

Proviamo a fare un confronto

con la maggior parte dei corsi che si tengono in Italia tenuti da persone che, dopo aver seguito un corso di un weekend su una metodica, si autocertificano docenti dello stesso metodo? Tanto basta cambiarne un attimo il nome. Oppure pensiamo ai corsi tenuti da colleghi che dopo diversi anni di clinica decidono di auto-proclamarsi docenti sulla base esclusiva della loro esperienza? Di sicuro l’esperienza sul campo conta ma di cosa stiamo parlando? Chi garantisce che ciò che stanno insegnando abbia un razionale alle spalle?

Altro aspetto è il costo della formazione.

Parliamo del rapporto costo/qualità: spesso ai corsi incontro colleghi che sostengono che pagare 300€ per un corso di un weekend sia eccessivo. Siamo perfettamente d’accordo se si tratta di un corso “self-made”. Ma se parliamo di docenti di alto livello siamo davvero sicuri che sia una cifra spropositata? Personalmente per la nostra formazione abbiamo investito e investiamo tuttora molto, di sicuro. Provate ad immaginare il costo di un biglietto A/R per gli U.S.A., 15 giorni di albergo e il fatto che per 2 settimane non fattureremo niente: fossero 300€ ci metteremmo la firma.

Ma stiamo parlando di un investimento sicuro, non di una spesa.

Quello che stiamo imparando qui vale almeno un migliaio di weekend di corsi fatti, probabilmente anche di più. In Italia continuiamo a combattere per far vedere che siamo più bravi degli altri (almeno davanti alla tastiera di un computer), da queste parti vanno alla ricerca di certificazioni internazionali. Forse dovremmo imparare qualcosa. Ma torniamo a noi, pellegrini in terra straniera.

Passato il primo giorno nella nuova clinica, indovinate chi si fa sentire? Certo, è ancora Brian che ci propone di cenare insieme. Insomma, ormai più un amico che un semplice docente. Tra l’altro alla fine della cena ci comunica dispiaciuto che non potrà essere con noi la sera successiva. Ma di cosa ci preoccupiamo? Al termine di un’altra intensa giornata in clinica ad approfondire sempre di più l’esercizio dosato sul paziente (S.T.E.P.) ci pensano Rett e Becca (al secolo Everett Nicolai e Rebecca Catlin), altri due istruttori O.G.I. che lavorano nella clinica di First Hill in cui siamo questa settimana a portarci fuori a cena.

Insomma, imparare dai migliori, conoscere nuovi Amici e aver la possibilità di conoscere culture diverse: dicevamo, spesa o investimento?

[To be continued…]

Matteo Cappelletti
Lorenzo Nobile

 

“Una volta che sei diventato maestro in una cosa, diventa subito allievo in un’altra” (G. Hauptmann)

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